Qualità e quantità. In una pagina complementare a quella che state leggendo, ovviamente pubblicata su questo sito, abbiamo parlato di analisi qualitativa delle acque.
Abbiamo parlato brevemente di come l’analisi chimica di una sostanza, ovvero l’analisi di cosa e in quali quantità contenga un campione, sia fondamentale, imprescindibile per scoprire del campione stesso la composizione e quindi la salubrità.
L’analisi quantitativa dell’acqua, ma potremmo dire, l’analisi quantitativa di un campione in generale, arriva a succedere e completare lo studio qualitativo, in particolare serve a quantificare la mole delle differenti sostanze riscontare nel campione.
Nel nostro caso, l’analisi quantitativa dell’arsenico nell’acqua, serve a stabilire, se individuato in fase qualitativa, in quali quantità è presente e di conseguenza quanto è nocivo.
L’analisi chimica quantitativa va a indagare il rapporto matematico, la proporzione tra la sostanza e il campione di riferimento. E stabilisce il peso che questa sostanza ha, potremmo dire, nella contaminazione.
In questa fase vengono solitamente utilizzate tecniche come la spettroscopia, la spettrometria di massa. Pratiche differenti e necessarie di volta i volta, abbinante a differenti pratiche di titolazione.
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