Esposizione amianto, accertamenti suggeriti dalla Cassazione

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È stata depositata il 13 dicembre la  sentenza n. 43786/2010 in cui la Corte di Cassazione si è espressa  su cosa occorra in fase di processo per accertare o meno la responsabilità di un’azienda nel caso in cui avvenga il decesso di un dipendente per cause compatibili all’esposizione non protetta all’amianto.

La Corte è stata chiamata in causa al culmine di un processo per omicidio colposo ai danni di un datore di lavoro, successivo alla morte di un lavoratore per mesotelioma pleurico. Un lavoratore proabilmente esposto quotidianamente a polveri di amianto.

La Corte rimandando ai giudici di grado di processo inferiore non si è espressa sulla sentenza, ma ha invitato le parti a riconsiderare il caso per individuare se la malattia del lavoratore sia stata in perfetta relazione con le condizioni ambientali dell’azienda e se quindi la stessa azienda non abbia provveduto alla corretta tutela della salute del personale.

L’organo giudiziario  ha invitato a dimostrare la  totale assenza di misure di prevenzione, corrette analisi amianto, indumenti protettivi, che avrebbero potuto diminuire drasticamente l’entità delle fibre disperse nell’ambiente di lavoro e la probabilità di contrarre la malattia.

Questo il testo completo (formato PDF) della Sentenza n. 43786 2010 pubblicata sul sito della Corte di Cassazione.

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