Contaminazione listeria, cosa fare e quali sono le cause

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Con il termine listeria si intende un genere di batteri di natura gram-positivi, che interessano in maniera principale il sistema immunitario. L’analisi della listeria monocytogenes comprende sostanzialmente il terreno, le acque superficiali e soprattutto (per la salute dell’uomo) gli alimenti crudi.

Un’indagine svolta da CDC (Centers for Disease Control and Prevention) ha analizzato diverse partite di melone negli Stati Uniti, causa appunto ci contaminazione da listeria nella popolazione. Il caso, che ha provocato già numerose vittime negli USA, non è il primo esempio di tossinfezione alimentare. La popolazione americana già in passato aveva dovuto fare i conti con questa emergenza. Secondo gli esperti di CDC, la contaminazione è stata provocata da un cattivo stato di conservazione della frutta in questione. In particolare, il melone era stato inserito nel comparto frigo senza aver subito preraffreddamento, fondamentale per prevenire l’insorgenza di condensa e batteri.

Sempre secondo i dati diffusi dall’indagine, i casi di listeria hanno conseguenze gravi, ma rispetto al 2010 sembrano essere in diminuzione. Rispetto ad un anno prima, nel 2010 infatti i casi sono diminuiti del 38%, mentre solo del 3% nel caso della salmonella.

In Italia la diffusione del batterio è contenuta grazie ai controlli effettuati da Istituti, centri d’analisi e Asl che seguono il percorso di produzione, distribuzione e conservazione dei prodotti alimentari. Inoltre, rispetto agli Stati Uniti, nel nostro Paese si consumano poco cibi pronti. Quando si consumano frutta e verdura (cruda) è bene comunque ricordarsi di lavare bene il prodotto, non tenere in frigo per molto tempo (il batterio riesce comunque a sopravvivere anche in alte temperature) e acquistare frutta e verdura in quantità tale da poter essere consumata nel giro di pochi giorni.